Il casaro Benoît Déforel combina l’eccellenza con una grande esperienza

Quest’anno Benoît Déforel festeggia 30 anni alla guida del caseificio di Sâles (FR). Un anniversario che si accompagna a un importante riconoscimento: il suo Gruyère AOP è appena stato designato Gruyère d’État 2024. Assieme a Michel Fahrni, presidente del caseificio di Sâles, il casaro parla del significato di questo riconoscimento.

11 Jul 2024
Intorno a Le Gruyère AOP Concorsi

« È il riconoscimento del grande lavoro che facciamo ogni giorno e fa piacere riceverlo.»

Benoît Deforel, casaro a Sâles

Tra i dieci formaggi Gruyère AOP selezionati per essere presentati al Consiglio di Stato, quello di Benoît Déforel ha ottenuto la media più alta e il risultato finale non ha fatto altro che confermare l’eccellenza del suo prodotto. «È il riconoscimento del grande lavoro che facciamo ogni giorno e fa piacere riceverlo», dice Benoît Déforel con un sorriso. Per quanto riguarda l’impatto sulle vendite, precisa invece: «I media ci fanno pubblicità. Tanto meglio perché, se non lo facessero, arrivare a Sâles sarebbe un problema, dato che chi non è del paese si perde!» Nel caseificio-latteria Déforel, il prezzo del Gruyère AOP è un po’ più basso che altrove, per consentire in particolare alle famiglie e agli anziani di concedersi un buon formaggio. Il Gruyère AOP di Benoît Déforel ha già ottenuto numerosi riconoscimenti, anche da parte dell’IGP. Dopo l’annuncio, l’azienda ha continuato a perseguire coscienziosamente la sua missione: produrre un formaggio gustoso e con una pasta di qualità che sappia invecchiare bene.

Continuare il percorso intrapreso e costruire insieme il futuro

In qualità di presidente del caseificio di Sâles, Michel Fahrni non nasconde la sua soddisfazione. Il Gruyère d’État riflette anche l’eccellente collaborazione tra il casaro e tutti i produttori di latte del caseificio. Essendo cresciuto in un’azienda agricola, Benoît Déforel conosce la realtà dei produttori di latte, che vengono coinvolti in tutto ciò che accade nel caseificio. «Il nostro successo è dovuto alla capacità di dialogare e di assumerci le nostre responsabilità: i produttori garantiscono la qualità del latte fornendo al casaro un mezzo di lavoro ottimale. Da parte sua, il casaro si impegna nei confronti del caseificio e dell’IPG a produrre un formaggio che sia degno del nostro bel marchio», spiega Michel Fahrni. Al presidente dispiace che questa interdipendenza e gli sforzi congiunti per soddisfare i criteri dell’AOP non siano noti ai consumatori. Gli dispiace anche che alcuni produttori di latte, più preoccupati per le quantità e i conseguenti profitti, dimentichino di essere un anello della catena di un progetto più ampio: sostenere la filiera affinché il Gruyère AOP continui a prosperare.

In un contesto di crescente malcontento da parte degli agricoltori, anche nel nostro paese, la filiera del latte è in allarme. Michel Fahrni e Benoît Déforel si augurano che l’IPG continui il percorso intrapreso e che le tre categorie professionali guardino al futuro insieme.

In cifre:

  • 4 milioni di kg di latte utilizzati per produrre il formaggio Gruyère AOP
  • 20 produttori di latte
  • 3 dipendenti

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